5.4.09

Reverberazione for dummies

Reverberant Room - fonte:http://www.roger-russell.com 
Di seguito espongo un sistema breve per ottenere una reverberazione equilibrata e non eccessiva, premettendo che se il mixaggio è tecnica, ma soprattutto un'arte, non esistono metodi assoluti ma solo punti di partenza. Il punto d'arrivo di ogni mixaggio è basato sul gusto personale e sull'esperienza.


1. Curare l'ambiente

Partiamo da un concetto: sovrapporre fonti sonore una traccia dopo l'altra, magari una proveniente da una ripresa di linea, l'altra microfonando ad aria, l'altra ancora sintetizzando un suono, non è una cosa naturale, e l'orecchio se ne accorge passando ai recettori acustici una sensazione sgradevole quando non è in grado di codificare la profondità spaziale di una sorgente sonora. In pratica è come se ci dicesse "ehi, questa stanza/sala/spazio aperto non esiste! ".
La parte più importante del mixaggio è senz'altro la ricostruzione di questo ambiente che trasforma una piatta registrazione da bidimensionale a tridimensionale.

2. Non è solo questione di reverbero

Lo scopo del gioco è dunque creare una stanza virtuale in cui immergere i musicisti, posizionandoli a destra, a sinistra, dietro e davanti l'ascoltatore. Si tratta di una sottile arte in cui sono coinvolti numerosi mezzi e non solo gli effetti di reverbero. I fattori principali che influiscono sull'ambience generale sono:
  • ambiente reale captato dai microfoni
  • panning stereofonico degli strumenti
  • fase/controfase delle tracce
  • compressori/expanders sulle tracce
  • equalizzazione e separazione di frequenze
  • effetti di reverbero/delay

3. Tenere ben presente l'obiettivo

Dopo ripetuti ascolti di un brano l'orecchio inizia a fare strani scherzi e spesso non sappiamo più se quello che abbiamo fatto sia troppo o troppo poco. Se penso all'ambientazione mi viene in mente il Cinema, dove è importantissimo rendere correttamente la profondità acustica perchè ciò che vediamo deve corrispondere a ciò che sentiamo. Mentre mixiamo dobbiamo darci lo stesso obiettivo, interpretare la musica pensando a quali immagini dare all'ascoltatore. In pratica: recitare. L'ambientazione in cui immaginiamo suonare gli U2 è uno spazio apertissimo, mentre ai Greenday daremo al massimo un garage seminterrato. Una buona esecuzione di Classica deve farci pensare ad un teatro o un auditorium, mentre un rapper non può che cantare in-your-face.

4. Reverberare con i plugin

Qualunque sia il software audio con cui ci misuriamo, i suoi reverberi, belli o brutti che siano, avranno sempre in comune alcune caratteristiche, mutuate dai principali reverberi a rack:
Il tipo di reverbero, punto di partenza per scegliere l'ambiente, si divide più o meno in
room, hall, plate, chamber. I nomi sono ereditati dalle tecniche di reverberazione delle sale pre-digitali. Un giro su Wikipedia sarebbe educativo a tal proposito.
Il controllo Mix/Dry che determina la quantità di effetto rispetto al suono non processato. Nel 99% dei casi aggiungeremo reverberi come mandate su Bus ausiliari, quindi nel 99% dei casi questo controllo va regolato tutto su Mix.
Il predelay ritarda l'attacco del reverbero preservando la nitidezza della sorgente.
Il decadimento, o length, che controlla la durata della "coda" di reverbero
La Size il parametro di ampiezza della nostra stanza virtuale. Spesso è accoppiata a un parametro RT60 che è un coefficiente che sincronizza il decadimento con l'ampiezza.
Color, con cui equalizziamo l'effetto rendendolo freddo o caldo
Diffusion,ER,Spread sono controlli sulle riflessioni del suono su parete. Con questi controlliamo quella specie di "ping pong" che precede il decadimento della nota reverberata
Linear/Nonlinear il reverbero naturale decade progressivamente per ragioni di fisica che non ci sentiamo di affrontare. Ma l'artificio in questo caso è prezioso: Sir Phil Collins ai tempi d'oro usava applicare dei gate al reverbero della sua batteria, sincronizzandoli al tempo della canzone per ottenere un suono più "big" sul rullante. In questo caso il reverbero non serviva per simulare una ambiente, ma quasi per modificare un suono. Il reverbero non-lineare, purtroppo poco supportato dai plugins, è appunto un effetto a decadimento improvviso, molto utile per il drumming.

5. Tempo! quanto fa un quarto?

A prescindere dal tipo di reverbero necessario, le impostazioni dovranno basarsi sul tempo della canzone. I valori di decay, predelay,RT60, length, sono espressi in millisecondi, la durata di un brano in BPM(beat per minuto), così se vogliamo un predelay che attacchi a 1/16 di battuta dobbiamo applicare una semplice formuletta: 1/(bpm/60) /4 = sedicesimi
Tabella calcolo bpm nel tempo
1/(bpm/60) = quarti
1/(bpm/60) /2 = ottavi
1/(bpm/60) /4 = sedicesimi

6. Determinare la giusta quantità

Apro il mix, reverbero il tutto accuratamente, esporto. Ascolto, troppo reverbero. Riapro, rifaccio, tolgo un po' di effetto, riesporto, riascolto e... sparito! C'è gente che così è impazzita.
Innanzitutto l'ovvia considerazione è di dotarsi di ottime cuffie e casse neutre per il monitoraggio, tenendo presente che la giusta quantità di effetti sta in quela sottile linea che va dalla cuffia agli speaker. In linea di massima sceglierei il tipo di reverbero in cuffia, mentre per la quantità di mandata preferirei gli speakers, se non altro perchè l'ascolto prevalente avviene da lì, e le casse interagiscono con l'ambiente circostante generando una reverberazione ulteriore sul nostro mix.

Detto questo passiamo a un metodo veloce per impostare decentemente le mandate(send) facendo l'esempio su un rullante:
- attiviamo la traccia in solo e mettiamo al minimo il send dell'effetto
- alziamo progressivamente il send fino a che non iniziamo a udire distintamente l'effetto
- annotiamo questo valore
- ripetiamo l'operazione con la traccia non in solo, annotando il secondo valore.
il valore giusto sta a metà strada tra i due numeri segnati, sempre che si sia dato il giusto colore, spazio, tempo di attacco e decadimento al reverbero.


7. The Perfect match

Cosa serve per cosa? Provate a fare un elenco delle accoppiate più adatte tra tipologia di reverbero e strumento. Questo lavoro mentale servirà a non smanettare più a casaccio alla ricerca di un effetto casuale, ma ci aiuterà a dare un significato ad ogni operazione.

Nessun commento :